XXIV Legislatura – Tornata del 20 maggio 1915
Al momento che il Presidente occupa il seggio presidenziale, gli onorevoli deputati sorgono in piedi e lo salutano con vivissimi e prolungati
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(È approvato)
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Do atto alla Giunta di questa sua comunicazione e, salvo i casi di incompatibilità preesistenti e non conosciuti fino a questo momento, dichiaro
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e di pace; e fieramente essa può proclamare di aver adempiuto a tale missione con una fermezza che non si è piegata neppure dinanzi ai più penosi
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una sola unanime volontà guidi verso la meta invocata; e forza e cuore e volontà trovino la loro espressione unica, viva ed eroica, nell'esercito e
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(È approvata)
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vittoriosa in nome dell'Italia e del Re; e il paese seguirà questo grido, e quando per tutte le terre della Patria si darà ai venti la bandiera
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del paese, per i bisogni urgenti e straordinari dell'economia nazionale e anche, con ogni mezzo necessario e straordinario, per la vita finanziaria
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e a noi pare che tornino in quest'Aula gli spiriti grandi dei fattori della redenzione e dell'unità nazionale a salutare con noi i tanto invocati e
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In quest'ora fatidica, che ci stringe in un proposito solo, ardente e forte, il vostro voto, onorevoli colleghi, sarà nuova affermazione
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troppo lungamente rispondemmo colla parola delle speranze; e tempo è oramai di rispondere colla promessa della liberazione.
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E noi vecchi benediciamo Iddio nella commozione di questi giorni, che così potentemente richiamano i giorni di Solferino, di Calatafimi e di Bezzecca,
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e ne traggono esempio di coraggio sereno, saldo, degno della sua stirpe, esempio di patriottismo italiano temprato al genio dei tempi e al sentimento
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Mazzini, il 20 settembre 1859, scriveva a Vittorio Emanuele II: «Dite agli italiani che siete disposto a lacerare il patto che ostacola l'unità e i
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Solo quando l'Italia è pronta di armi, di accordi e di animi e la causa del loro riscatto si confonde con quella del riscatto della sua libertà nel
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Non chiesero, nei lunghi anni dell'abbandono, che l'Italia cimentasse in un immenso conflitto le sue fortune e la pace di Europa, e quando il
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nazionale diamo con tra[n]quilla coscienza e illuminata fiducia i pieni poteri richiesti. Essi sapranno usarne per la maggiore felicità, dignità e
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Ebbene, poichè questa è la leggenda obbrobriosa che si fa circolare, e v'è chi le presta fede, è opportuno, onorevoli colleghi, - è opportuno per la
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e che rappresentano per questi - e il medesimo sarebbe per le nazioni - soprattutto una enorme economia di forze e una fonte e guarentigia di comune
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Le ragioni e ideali e pratiche, onorevoli colleghi, per le quali il gruppo socialista, anzi il partito socialista, è fondamentalmente avverso alla
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È opportuno che vi sia qualcuno che ripeta, oggi e qui, quello che disse, ieri' ed avant'ieri e sempre, qui e dappertutto; che rivendichi il diritto
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La guerra che dovrebbe rafforzare le istituzioni democratiche della Europa latina contro i pericoli e le minaccie del feudalismo imperialista
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Una concezione, che basa sulla fondamentale unità degli interessi del lavoro attraverso e sopra i confini, e nulla ha che
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per affrettare e imporre a mano a mano gli arbitrati, le intese, le federazioni dei popoli; per costringere le diplomazie ad agire all'aperto e fuori
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Turati. Frattanto e perciò, se un cu' mulo di forze e di interessi sospinge alle guerre, il socialismo non può che allearsi alle forze e agli
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Nessun'altra nazione ha bisogno al pari dell'Italia di chiedere l'aumento della sua influenza economica e politica nel mondo unicamente allo sviluppo
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È perciò che, quando parve che il Governo, sotto gli auspici del «sacro egoismo nazionale» , negoziasse la sua neutralità e quasi la ponesse
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solo imponiamo loro il silenzio è l'ignavia quando una guerra è imminente. Per ciurmerie di cotesto genere, vi sono Società per la Pace
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E pigliamo impegno di battere e ribattere e non aver requie e non darvene, affinchè alla fastosa e rovinosa politica guerresca si accompagni una
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E noi dovremo insistere e ribadire.
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E comincio dal dichiarare che, come cittadini e come socialisti, noi crediamo di non dovere opporre alcun impedimento all'azione del Governo in
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Su altri punti - e ve li accennerò - sarà lotta ancora e dissidio. Ma su uno, su uno almeno, vorrei, mi inardirei a sperare che il consenso potesse
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onde torni ad essere quale la fecero o l'auspicarono Goethe e Schiller, Kant e Marx, Gian Paolo e Comenius; la Germania del pensiero eccelso e
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Noi vogliamo assicurare, nel nuovo stato di pace, l'avvento di quella civiltà superiore in cui sboccano e s'integrano tutte le civiltà degli ambienti
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Noi aspettiamo e vogliamo che si integri ogni compagine nazionale come pegno odierno di pace, e perchè ogni compagine nazionale è come il primo
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E la guerra, in cui sta per impegnarsi l'Italia, è anche guerra di difesa, non solo delle ragioni nazionali, ma di qualcos'altro che, nel nostro
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rendere equa, santificatrice del diritto; noi aspettiamo e vogliamo che ne esca quel disarmo a cui l'Intesa è impegnata e che si imporrà come una necessità
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la difesa di quell'osservanza e di quella religione dei patti, mercè cui si uscì dalle barbarie e si progredisce nella vita civile;
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Così, noi, avversari della guerra di ieri e avversari della guerra di domani, che non possiamo dissimularci i lutti e le difficoltà grandi e i danni
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popoli, ma che cooperi con tutti i popoli a stabilire quelle leggi di una più vera umanità, senza le quali ogni azione è infeconda, e ogni battaglia è
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E ricordiamo che questi dolori e questi lutti dobbiamo espiarli, ma espiarli nella maniera più nobile ed elevata, assicurando, cioè, a quelli a cui
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Noi non siamo i corifei della guerra per la guerra e non appettiamo la risurrezione dell'Italia per la guerra e attraverso la guerra; l'avremo solo
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E non proclameremo ora che si debba sentire inerti o indifferenti, attraverso la porta sbarrata, il grido di dolore e il rantolo del fanciullo e del
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Il Governo del Re è autorizzato a esercitare provvisoriamente, in quanto non siano approvati per legge e non oltre il 31 dicembre 1915, i bilanci per
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E facciamo voti che, come dal grembo stesso dell'uragano torna a riaffacciarsi il sole che feconda e a svolgersi il cielo sereno, torni, anche per
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Per assicurare l'integrità e l'inviolabilità della coscienza, ch'è il fiore della vita, Antonio Sciesa, optando per l'onore e la fede contro la vita
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(Il Presidente Marcora, sostituito momentaneamente nella Presidenza dal Vicepresidente Finocchiaro-Aprile, si è pure recato alle urne. Mentre
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con insuperabile saggezza e indomito patriottismo, pieno di spirito di sacrificio e di fervida devozione alle libere istituzioni, è così degno di
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(È approvata)
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(La seduta termina alle 19 tra fragorosi e prolungati applausi, a cui partecipano anche le tribune, con grida entusiastiche e ripetute di “Viva
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Accademia della crusca
